L’ex sindaco Di Cagno Abbrescia interpella il ministro "NEI MANIFESTI DELLA FESTA PURE IL LOGO DEL MINISTERO"
Le polemiche intorno alla festa del capodanno barese in piazza finiranno in Parlamento
. L’ex sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia, ora deputato di Forza Italia, ha infatti annunciato una interpellanza parlamentare al ministro per i beni culturali per porre un problema proprio in riferimento alla manifestazione:questo perché sui manifesti di annuncio della serata campeggia anche il logo del Ministero. «È grave, gravissimo - afferma Di Cagno Abbrescia - che il Ministero risulti come organizzatore, ma senza autorizzazioni di alcun genere. Perché dunque si propaganda un evento come quello attribuendone la paternità anche alle istituzioni dello Stato? » . L’ex sindaco precisa di non voler entrare nel merito dello spettacolo e della sua qualità artistica. «Mi occupo della vicendav sotto il profilo politico e da amministratore, non con la pretesa di criticarlo sotto il profilo artistico, anche se ricordo tutte le critiche rivolte qualche anno fa a Valerio Festi da noi chiamato a Bari, lo stesso Festi che quest’an - no è stato chiamato alle Olimpiadi di Pechino e che porterà con sè anche il nostro Paulicelli». Le eccezioni sotto il profilo politico e amministrativo, dunque. L’on. Di Cagno Abbrescia sottolinea senza temere smentite: «Ci hanno raccontato che questa festa di Capodanno è stata a costo zero per il Comune, ma non è vero. Non è vero perché i fondi con i quali è stata pagata sono comunali, escono regolarmente dal bilancio comunale». Lo spettacolo di Capodanno è costato
complessivamente poco più di 250mila euro. Per far fronte a questa spesa, l’amministra - zione comunale ha attinto ai fondi incassati dalla Banca Nazionale del Lavoro in base al bando per l’assegnazione dell’incarico di banca tesoriera del Comune. «Quel bando - sottolinea Di Cagno Abbrescia - prevedeva che la banca vincitrice del concorso non solo praticasse tassi vantaggiosi e quant’altro, ma anche che riconoscesse alla amministrazione un contributo depositato nelle casse del Comune. Che poi l’amministrazione destini quelle somme a uno spettacolo oppure ad interventi sociali oppure ad opere pubbliche, questo è a discrezione della amministrazione stessa. Insomma - conclude l’ex sindaco - l’amministra - zione avrebbe potuto utulizzare diversamente questi stessi fondi, perché si tratta di soldi ormai del Comune: perciò non è vero che è stato fatto tutto a costo zero».
(Da:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/)
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Questo nuovo post è stato inserito da Circolo "Luce del Sud", di
mercoledì 9 gennaio 2008.
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